lunedì 6 gennaio 2020

“Fondi Ue: 38 miliardi ancora da spendere

Titola stamattina Il Sole 24 Ore. A fine 2019 tutti i programmi regionali e nazionali hanno raggiunto l’obiettivo di spesa per evitare il disimpegno. Il ministro Provenzano: «Nessuna esultanza, deve diventare normale. Non dobbiamo rincorrere l’emergenza».
Un tesoretto di oltre 38 miliardi di euro, di cui circa una trentina finanziati dalla politica di coesione dell’Unione europea – si legge nell’articolo di Giuseppe Chiellino -: sono le risorse che le regioni e alcuni ministeri dovranno spendere entro il 2023 per realizzare progetti e iniziative per i quali sono già stati impegnati. Sono i finanziamenti del Programmi operativi regionali (Por) e nazionali (Pon), coperti in buona parte dal Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) e dal Fondo sociale europeo (Fse) per il periodo 2014-2020. Grazie alla regola conosciuta come N+3, che consente di utilizzare i fondi entro tre anni dall’impegno a bilancio, le spese portanno essere certificate alla Commissione europea entro la fine del 2023. Si tratta di 9,5 miliardi all’anno, una cifra imponente se confrontata con i 15,2 miliardi spesi dal 2014 a oggi. Il dato si ricava dall’analisi delle tabelle pubblicate a inizio anno dall’Agenzia per la coesione territoriale, che portano comunque una buona notizia: tutti i 51 programmi operativi regionali e nazionali hanno raggiunto l’obiettivo di spesa del 2019 e dunque hanno evitato (per ora) di incappare nella tagliola del disimpegno automatico, che comporta la cancellazione delle risorse non spese in tempo (…).
LA CLASSIFICA – (…) I programmi che hanno superato la soglia del 40% nella certificazione delle spese rispetto alla dotazione complessiva dei fondi sono cinque, con in testa il Por Piemonte del Fondo sociale che sfiora il 50 per cento. A seguire Fesr Emilia Romagna, Iniziativa Giovani (gestito del ministero del Lavoro e destinato alla formazione dei giovani che non studiano e non lavorano, i Neet), Fse Lombardia e Fesr Toscana. Solo due regioni, Emilia Romagna e FriuliVenezia Giulia, si piazzano nelle prime dieci con entrambi i programmi (Fse e Fesr). Tra i primi dieci programmi anche il Por Fesr della Basilicata, prima regione del Mezzogiorno. (….)

LA SITUAZIONE NEL LAZIO
Fondo: Fesr
Dotazione: 969,1
Certificato: 268,6
Percentuale: 27,72
Quanto resta da spendere: 700,4

_____
Fondo: Fse
Dotazione: 902,5
Certificato: 229,9
Percentuale: 25,48
Quanto resta da spendere: 672,6



Fonte: Il Sole 24 Ore
Fondi Ue, Sole24Ore: tra i primi 10 programmi il Por Fesr Basilicata
Fondi dell’Unione europea: in Italia restano 38 miliardi da spendere, di cui una trentina finanziati dalla politica di Coesione dell’Unione europea. Le Regioni e alcuni ministeri dovranno spenderli entro il 2023, utilizzandoli in progetti e iniziative per cui i fondi sono stati già impegnati. Stando alla statistica del Sole24Ore, pubblicata oggi 5 gennaio, il programma Por Fesr Basilicata si classifica tra i primi dieci in Italia. La Basilicata risulta dunque la prima regione del Mezzogiorno.
Un risultato ottenuto dopo aver certificato ulteriori 43 milioni il 30 dicembre scorso, in aggiunta alla spesa già certificata a giugno 2019. Il Por Fesr Basilicata è alla posizione numero 8 tra i 51 programmi operativi nazionali (Pon) e regionali Por, .Prima posizione invece tra tutti i programmi delle regioni del Sud. Più in basso nella classifica del quotidiano di economia, la Puglia: unica regione menzionata sotto la voce Pon Governance.
Intanto chiosa il ministro del Sud, Provenzano: “Nessuna esultanza. Il risultato deve diventare normale”. Un “risultato positivo e soddisfacente” anche per l’Autorità di gestione del Po Fesr Basilicata 2014-2020, Antonio Bernardo. 
LINK https://www.trmtv.it/home/economia/2020_01_05/221552.html


Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.