mercoledì 18 gennaio 2017

Rimborso ricongiunzione onerosa




I lavoratori che hanno già avviato pratiche di ricongiunzione onerosa o totalizzazione possono recedere e passare al cumulo, con diritto al rimborso: novità Riforma Pensioni.


Una delle novità fondamentali del nuovo cumulo gratuito contributi previsto dalla Legge di Bilancio consiste nella possibilità di utilizzo anche da parte di coloro che negli anni precedenti avevano già avviato pratiche di ricongiunzione onerosa o di totalizzazione contributi. Ci sono una serie di paletti, ad esempio la ricongiunzione non deve essere già stata completata con il pagamento integrale di quanto dovuto. Ma c’è il diritto al rimborso di quanto già versato. Vediamo esattamente quali possibilità si aprono con la nuova legge.


Il nuovo cumulo gratuito contributi è previsto dal comma 195 della Legge di Bilancio, e consente (in estrema sintesi) di sommare periodi contributivi in diverse gestioni per raggiungere la pensione di vecchiaia oppure quella anticipata (è questa la novità, il cumulo per la pensione di vecchiaia era già consentito). Altra novità, il cumulo è esteso anche ai professionisti iscritti agli ordini che versano i contributi nelle casse di categoria. La pensione alla fine viene calcolata pro quota con le regole relative a ciascuna cassa, in riferimento ai contributi effettivamente versati.

Per quanto riguarda la ricongiunzione, il comma 197 della manovra prevede la possibilità di recesso, con restituzione di quanto già versato. In parole semplici, un lavoratore che ha già avviato una pratica di ricongiunzione contributi versati in diverse gestioni previdenziali, e ha anche già iniziato a pagare l’operazione, può ripensarci, chiedere il rimborso di quanto già pagato, e passare al nuovo cumulo gratuito. Non è possibile il recesso nel caso in cui sia già stato perfezionato il pagamento integrale dell’importo dovuto. Altri paletti: la facoltà di recesso deve essere esercitata nel 2017 (entro un anno dall’entrata in vigore della Legge di Bilancio). Non può essere utilizzata se la ricongiunzione ha già dato luogo alla liquidazione della pensione.

Per esercitare il recesso con rimborso bisogna presentare apposita domanda. La restituzione delle somme già versate, avviene a partire dal dodicesimo mese dalla richiesta, in quattro rate annuali, senza maggiorazioni per interessi.

Ricordiamo la principale differenza fra cumulo e ricongiunzione, importante per chi deve decidere quale opzione scegliere. La ricongiunzione è onerosa, quindi si paga (il conto può essere anche salato), ma la pensione alla fine viene liquidata con le regole della gestione in cui confluiscono i contributi. La pensione è liquidata con il sistema retributivo, contributivo, o misto. Si tratta quindi d uno strumento che può essere preferibile nel caso in cui le regole di calcolo della gestione in cui confluiscono i contributi siano particolarmente vantaggiose (ad esempio, se consentono il calcolo dell’assegno sull’ultimo stipendio, o mantengono quote retributive, e via dicendo).


Il cumulo, invece, è gratuito, ma il calcolo come detto avviene pro quota in base alle regole delle singole gestioni. Quindi, se uno degli enti previdenziali a cui sono versati i contributi ha regole pià vantaggiose, queste si applicano solo alla parte di contributi effettivamente confluiti nello stesso ente.


Pensione anticipata dei Precoci

I dettagli della Riforma delle Pensioni contenuti nella Legge di Stabilità 2017 con particolare riferimento alla pensione anticipata per i precoci che, a patto di rispettare alcune condizioni, possono ritirarsi con la quota 41. => VAI ALLO SPECIALE PENSIONE ANTICIPATA

Infine, la totalizzazione. Anche qui, la Legge di Stabilità (comma 198), consente anche a coloro che aveva già presentato domanda di totalizzazione di recedere e passare al cumulo. Il procedimento amministrativo relativo alla domanda di totalizzazione non deve però essersi già concluso. La totalizzazione prevede che la pensione sia interamente calcolata con il sistema contributivo, a meno che non ci sia un autonomo diritto a pensione maturato in una delle gestioni interessate. Quindi, come nel caso precedente, ogni lavoratore dovrà calcolare quale opzione è più conveniente.


Un’altra differenza da tener presente che riguarda tutti i sistemi, è relativa alla maturazione del diritto alla pensione. Con la ricongiunzione la pensione è maturata con le regole della gestione nella quale confluiscono i contributi. Con la totalizzazione, valgono i requisiti previsti dalla legge 42/2006: per la pensione di vecchiaia 65 e sette mesi di età, 20 anni di contributi, 18 mesi di finestra mobile per la decorrenza. Per la pensione anticipata, 40 anni e sette mesi, più 21 mesi di finestra mobile. Con il cumulo, la pensione di vecchiaia si raggiunge in base alle regole più severe previste dalle varie gestioni interessate (quindi, all’età più alta fra quelle previste dai diversi enti previdenziali in cui sono versati contributi che si decide di cumulare), la pensione anticipata si raggiunge con 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini (41 anni e dieci mesi per le donne).


Barbara Weisz - 17 ge

lunedì 9 gennaio 2017

M5S-Alde, ecco il testo dell'accordo

Roma - Istituzioni europee da riformare e più trasparenti, l'euro come moneta attorno a cui costruire un sistema in grado di assorbire gli shock economici, una Unione campione delle libertà civili e "opportunità senza confini" da garantire con "una migliore protezione del mercato comune". Ruota attorno a questi quattro punti il testo dell'accordo tra ALDE e Movimento 5 Stelle che riporta la data del 4 gennaio, malgrado la votazione online sia stata indetta da Beppe Grillo solo domenica


Cristina Stillitano


David Carretta @davcarretta

Soldi, posti e voti: ecco l'accordo prematrimoniale sulla roba tra Verhofstadt e Grillo.
Nel testo, in particolare, viene ribadita una convinta visione europeista e si evidenzia il ruolo fondamentale che le Istituzioni di Bruxelles devono avere come "contrappeso democratico" in un mondo sempre più globalizzato. "Molti nostri cittadini credono che l'Unione Europa sia parte del problema in quanto indirettamente resposabile della globalizzazione senza controllo che viene percepita di beneficio solo per pochi. Mentre in realtà dovrebbe essere l'opposto. Noi crediamo che solo l'Unione Europea abbia un peso sufficiente per utilizzare al meglio la gobalizzazione...L'Unione Europea deve essere il contrappeso democratico alle forze economiche globalizzate".
Il documento è consultabile sulla piattaforma Medium.com in calce alla lettera aperta scritta da cinque docenti 'guidati' da Alessandro Fusacchia, ex capo di gabinetto del Ministero del'Istruzione, per chiedere al capogruppo di ALDE, l'europeista belga Guy Verhofstadt, di non "fare accordi con Beppe Grillo" e "non unirsi dietro le quinte col Movimento 5 Stelle".
"Il documento riportato sotto, ancora confidenziale, mostra infatti come Beppe Grillo e lei non solo abbiate già concordato di unire le forze, ma anche su quale base. Un documento nel quale— paradossalmente — sia ALDE sia M5S chiedono più trasparenza", scrivono i cinque professori nel loro appello".
"Crediamo che gli attivisti del M5S — ai quali è stato detto di credere nella democrazia diretta del web — saranno felici di sapere che è stato loro chiesto di prendere una decisione democratica fake. Così come crediamo che tutti i liberali d’Europa che hanno guardato con simpatia alla sua candidatura a presidente del Parlamento europeo saranno felici di sapere che questo è il prezzo che lei sembra disposto a pagare", si legge nella lettera.
Ecco il testo (tradotto in italiano) dell'accordo:
"Alde e M5s condividono i valori essenziali di libertà, eguaglianza e trasparenza. Entrambi vedono nell'individuo la struttura centrale della società, mentre promuovono un'economia aperta, la solidarietà e la coesione sociale come condizioni essenziali affinché chiunque possa esprimere appieno le proprie potenzialità. Entrambi vogliono rafforzare l'influenza del cittadino sulle decisioni che ne determinano la vita, anche attraverso il meccanismo della democrazia diretta e spingendo tutti alla partecipazione ed all'impegno politico. Ancor più importante è l'essere entrambi forze riformiste che intendono cambiare radicalmente il modo in cui l'Unione Europea oggi si trova ad operare. Ci battiamo per un cambiamento generale e basilare, perché oggi l'Unione Europea è incapace di garantire i risultati che da essa si attendono i suoi cittadini in termini di prosperità e protezione. Ciò alimenta la sfiducia e la disillusione invece di costruire la fiducia e l'impegno. Troppi nostri concittadini considerano l'Unione Europea parte del problema e come indirettamente responsabile della globalizzazione, percepita a sua volta come beneficio per soli pochi. In realtà dovrebbe essere l'opposto. Crediamo che solo l'Unione Europea abbia un peso sufficiente per utilizzare al meglio la globalizzazione come forza positiva che garantisca l'equa distribuzione dei benefici. L'Unione Europea deve porsi come contrappeso democratico alle forze dell'economia globalizzata. Quindi chiediamo che siano varate riforme in queste aree fondamentali".
1. Rinnovamento della democrazia europea
Alde e M5S vogliono che si realizzi un'Unione più democratica e trasparente. Entrambi desiderano una Commissione Europea più piccola e efficiente, un Consiglio Europeo riformato ed un Parlamento Europeo più forte e posto sullo stesso livello del Consiglio. Entrambi ritengono che parte degli europarlamentari debbano essere eletti su base transnazionale, in quello che sarebbe un importante passo in direzione di una reale democrazia europea. Vogliamo anche la fine della inefficiente "grande coalizione" che troppo a lungo ha monopolizzato il potere e paralizzato l'Europa. La strada da seguire è quella dell'aumento del coinvolgimento diretto dei cittadini nei processi democratici e nell'aumento della trasparenza, rendendo pubblici per legge tutti i documenti e usando un linguaggio chiaro per comunicare in ogni tipo di legislazione così come nelle intese internazionali e negli accordi commerciali. C'è il bisogno di rendere le istituzioni più trasparenti e responsabili, e di dare ai cittadini una maggiore influenza diretta sulle linee politiche e sulla scelta della leadership politica, tanto nella cabina elettorale quanto per quanto riguarda gli altri mezzi di compartecipazione alla politica.
2. Riforma dell'Eurozona
Nel corso dell'ultimo decennio la nostra divisa unica ha dimostrato di essere stabile e duttile di fronte a shock di natura esterna, ma non allo scopo di rafforzare la nostra economia e di raggiungere la convergenza tra le economie nazionali. L'euro non ha mantenuto le promesse, ed è il momento di ovviare ad alcuni dei suoi innegabili difetti. C'è bisogno di costruire attorno alla divisa unica un sistema che possa assorbire gli shock economici interni all'eurozona, e questo richiede una nuova governance che deve essere incastonata in strutture trasparenti e democratiche. C'è anche bisogno di una revisione riguardo il modo in cui i bilanci nazionali sono monitorati, e di introdurre un nuovo codice di convergenza che sia incentrato su riforme significative e assicuri la centralità del sostegno finanziario ai servizi pubblici, invece di intervenire parzialmente sulle cifre dei bilanci.
3. Diritti e libertà
L'Unione Europea è prima di ogni altra cosa e soprattutto una comunità di valori. C'è bisogno di farne un avvocato globale delle libertà civili, dei diritti fondamentali e dello stato di diritto. L'Unione Europea ha il dovere di essere garante che i principi e i valori basilari contemplati nei Trattati Europei siano rispettati ovunque sul proprio territorio. Fiducia reciproca e valori condivisi sono la chiave delle politiche europee nei campi della cooperazione giudiziaria, delle politiche di asilo e di accoglienza dei profughi, dell'agenda digitale, dell'energia e della gestione comune dei confini esterni.
4. Opportunità senza confini
Ugualmente l'Europa dovra' essere in grado di assicurare le nostre libertà con una maggiore protezione del mercato comune. Questo richiede un'ampia strategia che spazi dall'affrontare il dumping ai danni del mercato europeo all'eliminazione degli ostacoli al libero movimento dei privati cittadini. Il mercato unico deve essere il motore portante della promozione dei talenti, dell'innovazione, delle start-up, delle piccole e medie imprese cosi' come delle multinazionali. Al tempo stesso un mercato unico senza confini interni richiede chiaramente che le questioni della solidarietà e della coesione sociale debbano esere affrontate come prioritarie".



LINK http://www.agi.it/politica/2017/01/09/news/m5s-alde_ecco_il_testo_dellaccordo-1355026/