lunedì 30 novembre 2015

A Parigi la conferenza sul clima, Obama: "Cambiamo il futuro". Hollande: "Serve un nuovo modello


Sosta fuori programma davanti alla sala concerti teatro della strage. Al via la Conferenza mondiale Onu. Presidente Usa: 'Mondo sia unito per futuro migliore'

E' cominciata a Parigi la XXI Conferenza sul clima. "Abbiamo un obbligo di successo" e "la posta in gioco è troppo importante per potersi accontentare di un accordo al ribasso", ha detto il ministro degli Esteri francese e presidente della conferenza, Laurent Fabius, in apertura dei lavori. Incontro a porte chiuse tra Putin e Obama a margine della conferenza.
Ban Ki Moon: 'Serve accordo significativo sotto i 2 gradi' - Abbiamo bisogno di un accordo significativo e forte qui a Parigi" sul clima per stare "sotto i due gradi" di aumento della temperatura, anche per garantire "la pace e la sicurezza internazionale", ha spiegato il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon all'apertura dei lavori.
Serve un "accordo globale, efficace, equilibrato" e "giuridicamente vincolante che permetta alle economie di svilupparsi" e limiti di "2 gradi" il riscaldamento climatico, ha aggiunto il presidente russo Vladimir Putin alla Cop21, auspicando "un nuovo accordo nel prolungamento di Kyoto che risponda agli interessi delle nostre popolazioni".
Per il presidente francese Francois Hollande, la lotta a terrorismo e cambiamento climatico "sono due grandi sfide che dobbiamo affrontare", perché "ai nostri figli dobbiamo lasciare di più che un mondo libero dal terrore, un pianeta preservato dalle catastrofi, un pianeta sostenibile".
"C'è una sfida che riguarda tutti noi, il futuro del pianeta. Senza allarmismi inutili dobbiamo prendere atto che siamo ad un bivio. L'Italia vuole stare tra i protagonisti della lotta all'egoismo, dalla parte di chi sceglie valori non negoziabili come la difesa della nostra madre terra. Così Renzi su Facebook mentre sul vertice sul clima a Parigi.

lunedì 23 novembre 2015

Scoperto tunnel lungo 3 chilometri che unisce la Sicilia e la Calabria


Alcuni giorni fa è stata fatta una scoperta eccezionale. Alcuni operai, durante dei lavori autostradali, hanno scoperto un tunnel, risalente alle guerre puniche, situato sotto lo Stretto di Messina. Una scoperta fatta per caso, ma che rimarrà nella storia. Gli archeologi sono immediatamente intervenuti, stabilendo che il tunnel sia stato costruito ad una profondità di che si aggira tra i 100 e i 200 metri. La cavità non è molto grande, misura solamente 175cm, si può entrare una persona alla volta. Lungo tre chilometri collega le due sponde dello stretto Torre Cavallo (Calabria) ed il Pilone (Sicilia).
Il lungo tunnel è intervallato da piccole camere di stoccaggio e posti a sedere, probabilmente sarà servito alle truppe romane per arrivare in Sicilia. Tra il 264 e il 241 a.C si combatté la guerra romano-punica, nella quale le due super potenze si scontrarono per acquisire la supremazia del Mar Mediterraneo. All’inizio del conflitto Cartagine, situata nell’odierna Tunisia, era la potenza dominante del Mediterraneo occidentale. Ma la Repubblica romana ne uscì vincitrice, imponendo a Cartagine grandi sanzioni economiche. Il periodo a cui risale questo tunnel è stato scoperto grazie a dei rilevamenti al carbonio. Si pensa che in tutta la Sicilia ci siano tunnel simili. “Solamente a Villa San Giovanni abbiamo trovato una rete di tunnel sotterranei lunga 700 metri, stesso dicasi in Sicilia a Condrò ne abbiamo trovati 350″, ha dichiarato Marco Manti, un famoso archeologo

FONTE

domenica 22 novembre 2015

ANNA SVELTO. CARLO LEVI E LA BASILICATA TRA MEMORIE E PASSIONI

Dal 23 Novembre 2015 al 12 Dicembre 2015
TORINO LUOGO: Villa Amoretti
COSTO DEL BIGLIETTO: ingresso gratuito
TELEFONO PER INFORMAZIONI: +39 011 4438604
SITO UFFICIALE: http://www.annasvelto.it/

COMUNICATO STAMPA: La Basilicata con Grassano, Aliano, Gorgoglione, Craco, Guardia Perticara e Matera è un mondo dove è facile incontrare Carlo Levi nei luoghi e volti che lo scrittore e pittore torinese ha descritto nel Cristo si è fermato ad Eboli e ritratto nei suoi quadri.
Sono trascorsi molti anni dalla morte di Levi ma il legame con la Basilicata resta forte ed anzi è maturato e si è consolidato. 
A Grassano ed Aliano, paesi del confino dello scrittore ed oggi Parchi Letterari di Carlo Levi, il levismo è diventato turismo culturale, riferimento e stimolo per il riscatto sociale ed economico e per la crescita del talento creativo di tanti lucani e meridionali. 
Ma non si possono non provare emozioni evocative dinanzi ai volti degli anziani, alcuni dei quali hanno conosciuto Carlo Levi durante il confino o della prima donna sindaco di Aliano e della Basilicata, che incontrò negli anni ‘70 lo scrittore.
Passato e presente si fondono e si confondono: Don Carlo lo vivi in ogni angolo di questi luoghi e sembra di camminare insieme a lui lungo un intenso itinerario letterario ed umano. 
I Calanchi, affascinante paesaggio lunare, circondano Aliano, isola in equilibrio precario sull’argilla che da luogo di esilio è diventata oggi luogo d’accoglienza con molteplici attività intellettuali.
La casa-confino, volutamente lasciata com’era quando Levi partì, è vuota, senza mobili, ma trasmette, proprio per questo, emozioni che vengono dal nostro immaginario e rendono profondamente autentico e vissuto quel luogo dai visitatori con iniziative culturali.
il cimitero dove ha voluto che fosse sepolto, oggi è meta di visitatori da ogni parte del mondo.
La Pinacoteca Carlo Levi è ricca di dipinti e foto dello scrittore e pittore, mentre continua a celebrarsi il Carnevale con le maschere cornute descritte dallo scrittore nel Cristo si è fermato ad Eboli. 
Annualmente viene assegnato ad autori ed artisti di fama internazionale il Premio Letterario Carlo Levi. 
E’ rievocato ogni anno sia a Grassano che ad Aliano l’arrivo al confino dello scrittore torinese che vede la partecipazione attiva in costume di molti abitanti.
E’ sorto, grazie al poeta e paesologo Franco Arminio, con la promozione del Comune di Aliano e della Regione Basilicata, il Festival La Luna e i Calanchi che a fine agosto fa incontrare con gli abitanti ad Aliano e nei paesi limitrofi tantissimi artisti da tutto il Mediterraneo e durante quei giorni molti momenti, anche con letture del Cristo si è fermato ad Eboli, sono dedicati a Carlo Levi. 
Luoghi come Craco e Guardia Perticara, insieme ad Aliano e Matera, sono stati il set del film di Francesco Rosi, Cristo si è fermato ad Eboli, dove nel 1978 furono girate molte scene. 
E poi Matera che appare in tutta la sua bellezza con i suoi Sassi e con il Museo Lanfranchi ricco di quadri di Levi tra i quali il grande telero Lucania 1961. 
Mario Carbone, il grande maestro della fotografia accompagnò Carlo Levi in Basilicata nei luoghi del Cristo si è fermato ad Eboli per documentare i volti e i paesaggi lucani. Il grande maestro della fotografia con oltre 400 foto ispirò Levi nel lavoro del grande telero Lucania 1961.  
Altro luogo di memoria oggi forte riferimento per esposizioni, attività artistiche e musicali è l’Ex Ospedale di San Rocco dove fu imprigionato Rocco Scotellaro, il sindaco contadino, giovane amico di Carlo Levi ed uno dei protagonisti delle lotte contadine e politiche in Basilicata, raffigurato da Don Carlo al centro del telero, giovanissimo con lo sguardo fiero. 
Infine, Don Mimì Notarangelo, intellettuale materano di origine pugliese che conobbe Carlo Levi e collaborò con Francesco Rosi durante le riprese del film Cristo si è fermato ad Eboli, chiude questo viaggio d’amore per Carlo Levi e la Basilicata . 
Al vernissage, alla Biblioteca Civica Villa Amoretti, Corso Orbassano n.200, Torino, il 23 novembre, ore 17.30, interverranno il Presidente della Fondazione Giorgio Amendola e dell’Associazione Lucana in Piemonte Carlo Levi Prospero Cerabona e l’antropologa letteraria Francesca Romana Uccella.
La mostra sarà aperta sino al 12 dicembre 2015, h.13,00 con ingresso libero secondo i seguenti orari: 
lunedì 15.00-19.55; dal martedì al venerdì 8.15-19.55; sabato 10.30-18. 

SCARICA IL COMUNICATO IN PDF

giovedì 19 novembre 2015

Agricoltura sociale, decreti attuativi in arrivo

Andrea Olivero, vice Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, intevenendo al convegno del Forum del Terzo settore: «il dato meramente economico è spesso fuorviante rispetto all’attività sociale svolta, dovremmo trovare un punto di equilibrio. Non sarà facile ma si può fare»

Tutela dell’ambiente, inclusione sociale, occupazione, contrasto al degrado delle città, educazione a nuovi stili di vita, rapporto intergenerazionale. Sono tanti i fattori positivi dell’agricoltura sociale, riconosciuta come settore particolare da valorizzare con una recente Legge (la n. 141/15 del 18 agosto 2015) e di cui si è parlato oggi in un convegno organizzato dal Forum del Terzo settore dal titolo: “Innovazione sociale in agricoltura. Percorsi e scenari per un nuovo sviluppo”.
«Siamo in vista di un momento assai importante per il mondo del Terzo settore, in vista della riforma, - ha detto Pietro Barbieri, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore - e scorgiamo nell’agricoltura sociale una grande opportunità di sviluppo, per potenziare l’intero mondo dell’agricoltura e per uscire da un sistema assistenzialistico del nostro welfare». «Ma in questo passaggio importante, per lasciare tracce decise e di sistema l’intero settore dell’agricoltura deve essere in grado di farsi contaminare dal Terzo settore».
Non mancano, però, le questioni aperte che il Terzo settore indica a proposito del dettato normativo e dei decreti di attuazione che dovranno intervenire. Intanto la possibilità di riconoscere la pluralità delle esperienze createsi in questi ultimi anni. «Dobbiamo evitare – ha detto Carlo De Angelis coordinatore di una rete di oltre 300 realtà diverse del mondo dell’agricoltura sociale - che la legge ingabbi questo movimento, e invece farlo sviluppare riconoscendone le diversità». E poi la questione del vincolo del 30% del fatturato derivante dalla vendita di prodotti agricoli, al di sotto del quale la realtà costituitasi non può essere riconosciuta all’interno di questa normativa. «Ma - si chiede Andrea Fora, coordinatore della Consulta dell’Economia Civile – Forum Nazionale del Terzo Settore - una cooperativa sociale (ad esempio) che non arriva a quella percentuale, ma si occupa prevalentemente di agricoltura con tutti i risvolti sociali che presenta (lavoro, educazione, inclusione, condivisione) può non essere considerata come tale?».
Le risposte di governo e legislatore. Per Olivero, pur riconoscendo che il dato meramente economico è spesso fuorviante rispetto all’attività sociale svolta, di grande valore se si vuole dare sviluppo all’intero settore dell’agricoltura – «bisognava considerare pure dei limiti per evitare che un’eccessiva estensione potesse causare quella indeterminatezza che ha fatto esplodere senza confini altri settori con molti soggetti che hanno annusato solo l’opportunità di un business. Ora – è vero - dovremmo trovare un punto di equilibrio. Non sarà facile ma si può fare».
Per questo, ha annunciato, «abbiamo preferito percorrere prima la strada della costituzione dell’Osservatorio che la legge prevede entro 120 giorni, con un’ampia partecipazione ed equilibrio della rappresentanza delle diverse realtà nel gruppo delle 20 persone che ho già contattato e che tra poche settimane vedrà il via». Con esso, ha aggiunto Olivero, si ragionerà per stabilire metodi e criteri per un regolamento che sia in grado di riconoscere e valorizzare la biodiversità delle realtà esistenti sul territorio». (3,milioni e mezzo di metri quadri di coltivazione con questi obiettivi, più di 5000 addetti nel settore dell’agricoltura sociale fra imprenditori e collaboratori). La road map è stabilita, tempi rapidi sì, ma per il viceministro se si spenderà qualche giorno in più per fare un lavoro migliore di cui non doversi pentire dopo, non sarebbe male e si vedranno presto gli effetti.
Inoltre questo settore, ha ammesso il senatore Lepri, relatore a palazzo Madama della legge di riforma del Terzo settore già approvata alla Camera, manca come settore di utilità sociale nel disegno di Legge di riforma del Terzo settore in discussione al Senato. Certo bisogna guardare alla complessità del panorama: «Ci sono esperienze in cui prevale il sociale sull’agricoltura che rimane uno strumento, e viceversa. Se l’agricoltura sociale entra nei settori di utilità sociale, l’esperienza potrebbe beneficiare di tutte le misure che la legge prevede nel campo del Terzo settore (tipo il 5 per mille). Se poi è capace di produrre almeno il 30 per cento di fatturato può beneficiare anche delle misure di carattere agricolo». «Ho ancora qualche dubbio – conclude Lepri - ma possiamo considerare anche questa ipotesi pur mantenendo l’impianto del testo»


UNA FORTE VIBRAZIONE FULMINA LA LAMPADA DELLA STANZA E CREA UN GRANDE SPAVENTO


14 novembre 2015 ore 18,00 -LA VIBRAZIONE PROVENIENTE DAL TUBO DI SCARICO  DEI FUMI - UNA CIMINIERA SOTTO E A FIANCO DEL BALCONE DELLA STANZA
 

LUGLIO 2015: incontro di verifica con i condomini in via tadino.Richiesta 
all'Ammistratore di avviare le procedure per rimuovere tutti gli scarichi a parete di fumo e di cattivi odori proveniente dal Loft.



Forse ti può interessare anche::


>Spunta un nuovo buco sulla parete esterna: COSA è? Intantocontinuano gli abusi.


La Voce dei Condomini BLOG di Leonardo Donofrio: UNA FORTE VIBRAZIONE FULMINA LA LAMPADA DELLA STAN...: 14 novembre 2015 ore 18,00 .LA VIBRAZIONE PROVENIENTE DAL TUBO DI SCARICO  DEI FUMI   LUGLIO 2015: incontro di verifica con i condo...