lunedì 8 giugno 2015

I nuovi mercati di città

Dopo Bologna, Firenze e tante capitali internazionali anche Milano scopre i banchi del mercato, gli orti aromatici, le panetterie "a vista": un richiamo irresistibile per turisti e non solo
Rivoluzione verde, popolare, a portata di mano (ma non sempre di portafoglio) in città. Grazie a Expo 2015 e al fermento che ha portato, Milano si arricchisce ogni giorno di nuovi posti dove mangiare, trovare ristoro, conoscere e assaggiare prodotti tipici italiani o internazionali. E, ulteriore buona notizia, spesso in spazi che aspettavano da tempo di essere riqualificati.
I nuovi mercati di città
Il progetto più bello è sicuramente quello del Mercato  Metropolitano (mercatometropolitano.it), in via Valenza 2, che grazie a Expoincittà Unaproa (Unione nazionale produttori ortofrutticoli agrumari e frutta in guscio), nei circa 15mila mq degli ex magazzini della ferrovia di Porta Genova ha portato banchi e botteghe alimentari che vendono cibo e bevande, alcuni prodotti DOP e IGP, rispecchiando nel modo più accurato possibile la filosofia della filiera corta. Oltre allo spazio al coperto, dove si trova anche un negozio dove acquistare alimenti ma anche libri e accessori per la cucina, nell'area circostante ci sono un grande mercato di frutta e verdura, orti di erbe aromatiche, stand dove fare l'aperitivo, foodtruck e perfino il cinema all'aperto gestito da Arianteo (spaziocinema.info). A fine giornata Banco Alimentare recupera da Mercato Metropolitano le eccedenze alimentari e le mette a disposizione delle famiglie più bisognose, una notizia che forse può far digerire più volentieri i prezzi a volte molto alti, unica nota dolente di questa realtà.
I nuovi mercati di città
A Milano dovrebbe essere imminente anche l'apertura del rinnovato Mercato di Piazza Santa Maria del Suffragio, il cui bando è stato vinto da Davide Longoni, panificatore artigiano (panificiodavidelongoni.com) e autore del volume "Il senso di Davide per la farina", manuale-bibbia di chi vuole realizzare pane e dolci a base di pasta madre. Qui sono previsti un panificio, una pizzeria, uno shop generale, una gelateria, una macelleria, un negozio di frutta e verdura e uno spazio per incontri culturali.
Posizione invece già prestigiosissima e centrale per il progetto, firmato Autogrill, ll Mercato del Duomo (ilmercatodelduomo.it), aperto da maggio e realizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche (UNISG) di Pollenzo che ha selezionato prodotti e alcune eccellenze lombarde come la panetteria Grazioli di Legnano e la pasticceria C'era una torta... di Seregno. Qui in 3000 metri quadrati su quattro livelli si traduce in seriale e riproducibile il mercato caratteristico, con banchi dedicati a prodotti come pane, carne, pesce, e con filosofie di consumo molto diverse, dal fast-food allo slow. In questa sede il 3 giugno 2015 ha aperto anche Spazio, ristorante-laboratorio della scuola di formazione di Niko Romito (Niko Romito Formazione), dove si possono mangiare tre piatti firmati dallo chef abruzzese a soli 40 euro.
Dopo gli esempi di successo di Firenze dove ha aperto, un anno fa, il Mercato Centrale a San Lorenzo e del Mercato di Mezzo di Bologna, anche Milano quindi ha capito che uno dei modi più conviviali, piacevoli e in effetti benefici per l'economia locale, per trattenere in un territorio i turisti (ma anche gli stessi cittadini) è quello di mettere "pezzi da novanta" italiani, come tipicità, artigianalità, regionalità, nella belle vetrina del "genuino e naturale" che è diventata tanto di moda negli ultimi anni. Il turista assennato, e con disponibilità economica, accurato come un selezionatore di personale nello scorrere il curriculum del candidato, si sofferma sempre più sul volto gastronomico di una città, vagliando non solo ristoranti e locali tradizionali, ma anche mercati e botteghe dove mangiare e acquistare un pezzo della sua esperienza sensoriale, che sia stata un vino, una pizza, un olio d'oliva.
I nuovi mercati di città
L'Italia comincia a fare i primi passi n questa direzione, colmando questo vuoto non tanto di prodotti, quanto di strutture e comunicazione, che ci separava da esempi come il Borough Market di Londra (boroughmarket.org.uk), il San Miguel di Madrid (mercadodesanmiguel.es) o ilTorvehallerne di Copenaghen (torvehallernekbh.dk), al quale si è aggiunto lo scorso aprile nel quartiere di Vesterbro, in un edificio prima utilizzato esclusivamente da macellai e venditori all'ingrosso, il mercato settimanale Kødbyens Mad & Marked (koedbyensmadogmarked.dk).
Realtà che sono ancora fonte d'ispirazione, per pulizia e chiarezza di comunicazione e immagine coordinata, aspetti ancora troppo sottovalutati da noi, in nome del genio creativo (o campanilismo, forse) italico. 
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