Italia ancora
sorvegliato speciale dell'UE, che si aspetta molto dal governo Renzi e
soprattutto dal neo-ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, in termini di
crescita dell’economia e di riforme strutturali.
L’UE continua
a tenere sotto controllo l’Italia e le riforme che il il nuovo Governo si
appresta ad attuare. Secondo il Commissario Europeo, Olli Rehn, il
neo-ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, sa che cosa fare per
ravvivare la crescita essendo «autore di numerosi rapporti per aumentare la crescita
dell’economia e sulle riforme strutturali». Le ultime
indicazioni da parte dell’OCSE per l’Italia firmate da Padoan, in qualità di
capo economista OCSE, sono state presentate proprio 24 ore prima che venisse nominato ministro dell’Economia e ora
Rehn si aspetta che Padoan attui «in Italia le stesse indicazioni espresse in
passato».
Intanto il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi,
sembra aver rinunciato allosforamento del 3% del rapporto deficit/PIL (limite
imposto dall’UE) non avendolo inserito nel proprio programma né in Senato né
alla Camera. Il motivo, dichiara il Premier è che «non è l’Europa a chiederci
di tenere a posto i nostri conti. Lo dobbiamo ai nostri figli». Da sottolineare
che Rehn, di fronte all’ipotesi di garantire uno sforamento del 3% all’Italia
non si è dimostrato alquanto favorevole, sottolineando quanto il nostro Paese
abbia già beneficiato più di altri dell’abbassamento dello spread sul debito
sovrano tanto che il miglioramento della situazione nel 2014 e non l
2015 «riflette la circostanza che la spesa pubblica per interessi ha subito una
sostanziale caduta»
FONTE PMI
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