Sostegno al reddito come
nella zona rossa, ammortizzatori sociali per gli studi professionali: ipotesi
allo studio e richieste di Confprofessioni per l'emergenza coronavirus, arriva
un nuovo Fondo di solidarietà.
Non solo imprese e
dipendenti ma anche autonomi e professionisti tra
i beneficiari delle misure di sostegno economico in arrivo nell’atteso nuovo
decreto che il Governo contro l’emergenza coronavirus. In base alle
anticipazioni di stampa, si parla di un bonus mensile per
compensare il calo di fatturato e dell’attivazione di ammortizzatori sociali
anche negli studi professionali.
5 Marzo 2020Non ci
sono al momento dettagli, per capire con precisione in che modo l’Esecutivo
interverrà a favore delle diverse categorie economiche bisogne attendere il
decreto, annunciato per la prossima settimana.
Un riferimento può essere la
misura già prevista nelle zone rosse, ovvero l’indennità mensile di
500 euro per un massimo di tre mesi parametrata all’effettivo periodo di
sospensione dell’attività, destinata a collaboratori coordinati e continuativi,
titolari di rapporti di agenzia e di rappresentanza commerciale, lavoratori
autonomi o professionisti, iscritti all’INPS.
5 Marzo 2020Richieste
precise arrivano da Confprofessioni, che sta partecipando al tavolo
del Governo per fronteggiare l’emergenza coronavirus.
La Cig (cassa
integrazione) in deroga deve avere una durata di almeno tre mesi, con procedure
di accesso semplificate. In questo ambito, l’Ente bilaterale degli studi
professionali è pronto a integrare il reddito dei lavoratori.
Lo sottolinea il presidente
dell’associazione, Gaetano Stella, favorevole anche a interventi di sostegno al
reddito, da estendere agli iscritti alle casse previdenziali private,
e solleva poi un «problema di welfare familiare, legato alla
chiusura delle scuole, soprattutto negli studi professionali dove l’occupazione
femminile rappresenta il 90% della forza lavoro.
In questo caso, va valutata
l’ipotesi che la cassa integrazione per gli studi professionali operi anche nei
casi di assenza motivata per assistenza familiare.
Un nuovo strumento a tutela
dei professionisti è rappresentato dal Fondo di solidarietà bilaterale per
le attività professionali istituito presso l’INPS. E’ istituito con decreto del
ministero del Lavoro 27 dicembre 2010, pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo
scorso 2 marzo.
L’obiettivo, spiega ancora
Stella, «è quello di garantire ai dipendenti del settore professionale, che
occupano in media più di tre dipendenti, compresi anche gli apprendisti, una
tutela in costanza di rapporto di lavoro nei casi di riduzione o sospensione dell’attività
lavorativa».
Il Fondo si rivolge a tutte
le professioni dell’area sanitaria, giuridica, economica e tecnica e a tutti i
lavoratori che non sono coperti dal Fondo di integrazione salariale: «un bacino
di oltre 35mila 500 studi e aziende collegate che occupano circa 307 mila
lavoratori».
«Oltre al finanziamento
dell’assegno ordinario a favore dei lavoratori interessati a
riduzione di orario di lavoro o sospensione dell’attività lavorativa, il Fondo
dovrà operare in stretta sinergia con gli enti bilaterali del settore per
coniugare efficacemente politiche attive e politiche passive del lavoro e
proporre percorsi di riqualificazione».
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