Che i giudizi sui conflitti di attribuzione in senso lato, si tratti di quelli tra i poteri dello Stato ovvero tra Stato e Regioni (o tra Regioni), siano stati avvolti, sin dall’origine, da un’area di (maggiore) incertezza e vaghezza (rispetto al giudizio sulle leggi) – non foss’altro (ma non solo) per un dato positivo, di rango costituzionale e primario molto scarno, è circostanza ormai nota. Così come lo è il ruolo fondamentale che la Corte costituzionale, in dose maggiore per i conflitti tra poteri rispetto a quello Stato-Regioni, ha svolto nella (a quel punto, necessaria) “costruzione” dei due istituti. Certo, non sono mancati, e continuano ad esservi, nella giurisprudenza costituzionale degli ultimi quarant’anni, momenti di altrettanta incertezza, orientamenti non sempre coerenti e qualche inspiegabile oscillazione. Ma, altrettanto certamente, può dirsi che senza l’apporto della Corte, i contorni dei due istituti sarebbero ancora ben lontani dall’essere più nitidi che in partenza... (segue)
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.