L'ISEE 2015 include nel calcolo l'imponibile IMU: ecco come il nuovo indicatore nasconde una nuova tassa sugli immobili.
Ogni tassa, ogni modifica al Fisco apportata in questi anni dai vari Governi che si sono succeduti sembra nascondere una tassa sugli immobili, che nonostante la crisi del settore immobiliare rimangono uno degli investimenti che più sta a cuore agli italiani. Non fa eccezione il nuovo ISEE, l’Indicatore della situazione economica equivalente che, come denuncia Confedilizia, rappresenta di fatto una nuova tassa sulla casa a danno soprattutto dei piccoli proprietari includendo nel calcolo il valore degli immobili così come definito ai fini IMU. Di fatto molti proprietari di immobili che con le vecchie regole ISEE, basate sull’indicatore che prendeva in considerazione l’imponibile ICI, avevano diritto alle prestazioni sociali agevolate, con il nuovo ISEE che tiene conto dell’imponibile IMU verranno automaticamente esclusi dalle agevolazioni.
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Nel calcolo IMU, infatti, il valore degli immobili è stato elevato del 60% per effetto dell’aumento del valore catastale degli stessi. Dal prossimo anno, quindi, quando entrerà in vigore il nuovo ISEE, molti proprietari di immobili si troveranno a:- pagare rate più alte per scuole, università, mense, case di cura per anziani e così via;
- perdere le agevolazioni su utenze gas, telefono, elettricità;
- perdere esenzioni dalle prestazioni sanitarie;
- perdere il diritto agli assegni famigliare e di maternità.
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Il tutto nonostante gli stessi proprietari di casa non abbiano visto migliorare il proprio tenore di vita, anzi hanno subito in questi anni una maggiore pressione fiscale proprio a causa delle nuove tasse sugli immobili, IMU in primis. A giovarne saranno invece lo Stato, che a fronte delle minori agevolazioni vedrà aumentare le proprie entrate, e gli Enti locali, visto che il nuovo ISEE avrà effetto anche sui tributi locali. I Comuni potranno infatti concedere riduzioni, detrazioni o esenzioni TARI e TASI sulla base del nuovo ISEE.Fonte: Confedilizia
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