Oramai le delibere dei Comuni italiani in tema di TASI sono state pubblicate in via ufficiale. Facendo
qualche conto, in attesa della scadenza per il versamento dell’acconto fissato
per il 16 ottobre nel caso in cui il
Comune abbia deliberato entro il 10 settembre, emerge come l’imposta risulti
più cara del +9,2% rispetto all’IMU 2012nelle città capoluogo
di regione, con Torino, Roma e Bologna in cima alla lista. Le tre città meno
care sono invece Trento, Catanzaro e Palermo.
Confronto TASI-IMU
A confrontare la situazione in Italia con il passaggio alla TASI, rispetto alla vecchiaIMU, è stato il
Centro Ricerche Economiche Educazione e Formazione della Federconsumatori (CREEF). In tutto, lo ricordiamo, sono stati 7.405 i Comuni che hanno definito
nuove aliquote 2014 per la TASI, pari al 92% del totale, mentre per nei
restanti 600 Comuni (2%) si pagherà l’aliquota base dell’1 per mille in
un’unica soluzione entro il 16 dicembre.
Aliquote TASI
Nel 90% circa dei Comuni che hanno deliberato l’aliquota media applicata è pari al 1,94 per mille e solo nel 35% dei Comuni sono state
definite delle detrazioni d’imposta. Nei capoluoghi di
provincia e di regione si registrano le aliquote più alte, in media si paga
il 2,46 per mille.
Detrazioni prima casa
Ad introdurre detrazioni sull’abitazione
principale sono stati però soprattutto i capoluoghi di provincia: 78 su 107 (circa il
73%).
Una situazione ben diversa da quella che si presentava due anni fa con
l’IMU, quando la detrazione sulla prima casa era fissa e pari a 200 euro, più
eventuali 50 euro per ogni figlio. Ad usufruirne erano stati i proprietari di 5 milioni di abitazioni principali, che oggi si trovano
invece a dover versare la TASI anche in caso di immobili di piccole dimensioni
e basso valore catastale. Oggi, nei capoluoghi, per un immobile di 100 mq,
categoria catastale A2 classe 3 in possesso di una coppia con un figlio minore
di 18 anni il rincaro rispetto all’IMU 2012 è pari al +9,2%. Per Mauro Zanini
Vice Presidente Federconsumatori:
«Questa “TASI piatta” si rivela iniqua e regressiva rispetto alla vecchia
IMU perché alza il prelievo per le abitazioni di valore medio basso e per le
famiglie numerose e lo abbassa per quelli di valore più alto. Una situazione
intollerabile».
Calcolo TASI
Il tutto senza considerare le complicazioni
introdotte dalla TASI. Già il calcolo dell’IMU aveva complicato notevolmente la vita ai
contribuenti, ora con la TASI le cose diventano ancora più difficili, data
l’estrema eterogeneità delle delibere
comunalisull’intero territorio nazionale. Zanini chiede quindi al Governo di
rivedere radicalmente la IUC (composta da IMU, TASI, TARI) con la nuova Legge di Stabilità
«Fissando dei paletti in particolare eliminando la possibilità che la TASI
nel 2015 arrivi al 6 per mille. Sarebbe un disastro per i bilanci di milioni di
famiglie».
Viene inoltre chiesto di rendere obbligatorie le
detrazioni per gli immobili di basso valore
catastale e le agevolazioni per i nuclei familiari in forte difficoltà
economica e sociale, nonché di semplificare il calcolo dell’imposta.
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