«Norma manovra ne cancellerà 1.800 perché su scuole pochi alunni»
«Tagli maggiori al sud.In arrivo pure fusioni da infanzia a medie »
Roma, 11 lug. (TMNews) - Mentre il ministero dell'Istruzione sta ultimando le procedure per assumere 2.386 nuovi presidi, venerdì dovrebbe uscire il bando in gazzetta ufficiale, dalla manovra finanziaria giungono disposizioni che nei prossimi mesi faranno sparire tantissimi posti come dirigente scolastico: il cosiddetto 'dimensionamento' delle scuole, le procedure che porteranno alla cancellazione o all'accorpamento degli istituti più piccoli, provocherà la sparizione di tutti i capi d'istituto, si stima fino ad oltre 1.800, che oggi operano negli istituti con meno di 500 alunni.
Se dovesse realizzarsi per intero quanto contenuto nel V comma dell'articolo 19 della manovra economica, circa 1.500 presidi spariranno perché titolari di scuole con un numero di alunni compreso tra 300 e 499; altri 300 posti si dissolveranno perché legati addirittura a realtà scolastiche come meno di 300 alunni (35 collocate nelle regioni del nord, oltre 200 al sud e nelle isole).
Secondo Reginaldo Palermo, redattore del periodico 'La Tecnica della Scuola', siamo di fronte ad un fenomeno che per il settore potrebbe rivelarsi "un vero e proprio tsunami". Che però non colpirà indistintamente tutte le zone d'Italia, ma si concentrerà soprattutto al meridione
"I dati - continua Palermo - mettono in evidenza che il fenomeno delle scuole sottodimensionate è tipico di alcune regioni e che in qualche provincia è addirittura una regola. In Campania, per esempio, sono concentrate quasi 350 scuole fuori regola: più di 60 con meno di 300 alunni, le altre con un numero di alunni compreso fra 300 e 500. E in questa regione l'applicazione delle nuove regole comporterebbe problemi e difficoltà a non finire, ai fini dell'assunzione dei vincitori di concorsi, dal momento che le sedi attualmente libere sono solamente 150".Ma ci sono anche i casi della Sicilia (più di 200 scuole sottodimensionate, di cui una trentina con meno di 300 alunni), della Calabria (180, con 35 a meno 300 alunni), della Puglia (quasi 200 scuole). Molti problemi potrebbero esserci anche nelle piccole regioni dell'Abruzzo (80 scuole non in regola) e del Molise (una cinquantina). Nelle regioni del nord la situazione sembra sotto controllo anche se in Piemonte e in Lombardia si contano una settantina di scuole con un numero di alunni inferiore a 500: ma in queste due regioni i posti vacanti sono diverse centinaia.
"Molti sperano comunque che la norma venga modificata in fase di conversione in legge del decreto. L'ipotesi più probabile è che la norma resti ma che vengano definiti tempi più distesi per la sua applicazione". Nel frattempo, però, potrebbe entrare a regime un'altra norma prevista sempre dalla manovra ora all'esame del Parlamento: si tratta della fusione degli istituti vicini a livello di scuola d'infanzia, primaria e media. In questo caso ad essere coinvolti nel 'dimensionamento', che dovrebbe partire già "a decorrere dall'anno scolastico 2011-2012", sarebbero addirittura più di 3mila.
"Non è affatto detto però - conclude l'esperto de 'La Tecnica della Scuola' - che possano essere tutte accorpate: le più grandi, con più di mille alunni, rimarranno necessariamente autonome, mentre per alcune, probabilmente nell'ordine delle centinaia, la fusione si attuerà. Anche in questo caso riguarderà le scuole più piccole". Facendo scomparire altri ulteriori posti da dirigente scolastico
Fonte virgilio notizie
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