domenica 27 dicembre 2015

Le ambizioni di Putin e la nuova Russia

Pochi osservatori si rendono conto dell’attuale debolezza della Russia di Putin e dei problemi difficili, neo-dittaturaquindi la caduta del prezzo del petrolio russo in un momento di estremo bisogno,il suo impegno militare in Ucraina (che crea difficoltà fortissime a Kiev ma non aiuta Mosca a livello internazionale) e il suo arrivo in forze in Medio Oriente dopo 30 anni di lontananza.per non dire in certi casi insuperabili, di fronte ai quali quello che è, a tutti gli effetti, un quasi (o completamente) dittatore deve far fronte. I lati deboli visti dall’esterno,  a tentare una breve sintesi sono, prima di tutto,  la percezione di una 
Ne parla Walter Laqueur in un libro che uscirà nei prossimi giorni. Lo studioso critica l’ottimismo ingiustificato che si è diffuso  rispetto al colosso russo: “Anche con il senno di poi è difficile spiegare questo ottimismo ingiustificato; date le condizioni passate e presenti della Russia si è radicata in un pio desiderio.
Il precedente tedesco avrebbe dovuto esser ricordato. Completamente sconfitta e impotente nel 1918, la Germania era in grado di tornare come una grande potenza nel giro di soli 15 anni. Avrebbe dovuto essersi resa conto che quando sono sorte nuove tensioni esse non sono state provocate da Putin e il Kgb.  Come il popolo tedesco nei primi anni del Novecento, la maggioranza dei russi ha voluto non solo una buona vita ma essere parte di una grande potenza, se possibile, una superpotenza. In questo  dilemma, alla caduta dell’impero sovietico, “la gente di Mosca aspettava aiuto dall’Occidente ma non era chiaro in che modo l’Occidente avrebbe potuto aiutare se non per il sostegno della Banca Mondiale. Ma c’era anche il sospetto, piccolo all’inizio ma in crescita costante, che l’Occidente avrebbe approfittato della debolezza della Russia. Alcuni sono andati oltre ed hanno espresso la convinzione che la caduta dell’Unione Sovietica era stata progettata dall’imperialismo occidentale. Zapadophobia come paura del West è cresciuto in Russia a passi da gigante. C’era una convinzione radicata che qualsiasi iniziativa che era buona per l’Occidente sarebbe stata dannosa per la Russia e deve pertanto essere respinta. La destra radicale che era emersa come una forza voleva fare i conti con Mosca e pregava per una ripresa della guerra fredda.” Nel libro di Laqueur,  si concentra l’attenzione sul ruolo che vuol giocare in Siria e sulla sua crescente rivalità con la Turchia, che è da secoli un nemico. E le attuali tensioni con la Russia sono  il figlio legittimo della brutta fine della prima guerra mondiale.
Allo stesso tempo c’è stata in Occidente una mancanza di apprezzamento per quello che stava accadendo in Russia dopo la guerra fredda. “Molti si chiedevano-scrive tra l’altro Laqueur – se il Regno Unito e la Francia avevano accettato la perdita dell’impero perché non potevano accettarlo i russi? Forse a causa della convinzione della Russia che non potrebbe sopravvivere se non come una grande potenza?” Le spese militari della Russia sono il 4,5% del PIL sono circa il doppio di quello dei paesi della Nato. Le tasse dovranno di necessità aumentare dal tasso attuale del 13% che favorisce gli ultra ricchi di Mosca, altrimenti il governo non avrà abbastanza soldi per le scuole e l’assistenza sanitaria e quindi vedrà scendere la speranza di vita e il bisogno di alfabetizzazione. Entrambi questi fenomeni  sottolineeranno ulteriormente la percezione di troppa terra e di troppo poche persone nel Paese.
Mosca rimane molto sospettosa nei confronti della Cina che vorrebbe in questo momento aiutarla.  Insomma la situazione è molto complessa e Putin appare, pur con le debolezze messe in luce da Laqueur, come il personaggio che aspira a  riportare la Russia a un ruolo da protagonista in Medio Oriente e in Occidente mentre la Cina deve risolvere nello stesso tempo problemi gravi sul piano interno ancor prima che su quello esterno

mercoledì 23 dicembre 2015

A.A.A CERCASI CANDIDATO SINDACO CITTADINO EUROPEO PER SAN FELE


                                                              AVVISO

STRASBURGO.CERCASI CANDIDATO SINDACO CITTADINO EUROPEO PER SAN FELE






lunedì 30 novembre 2015

A Parigi la conferenza sul clima, Obama: "Cambiamo il futuro". Hollande: "Serve un nuovo modello


Sosta fuori programma davanti alla sala concerti teatro della strage. Al via la Conferenza mondiale Onu. Presidente Usa: 'Mondo sia unito per futuro migliore'

E' cominciata a Parigi la XXI Conferenza sul clima. "Abbiamo un obbligo di successo" e "la posta in gioco è troppo importante per potersi accontentare di un accordo al ribasso", ha detto il ministro degli Esteri francese e presidente della conferenza, Laurent Fabius, in apertura dei lavori. Incontro a porte chiuse tra Putin e Obama a margine della conferenza.
Ban Ki Moon: 'Serve accordo significativo sotto i 2 gradi' - Abbiamo bisogno di un accordo significativo e forte qui a Parigi" sul clima per stare "sotto i due gradi" di aumento della temperatura, anche per garantire "la pace e la sicurezza internazionale", ha spiegato il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon all'apertura dei lavori.
Serve un "accordo globale, efficace, equilibrato" e "giuridicamente vincolante che permetta alle economie di svilupparsi" e limiti di "2 gradi" il riscaldamento climatico, ha aggiunto il presidente russo Vladimir Putin alla Cop21, auspicando "un nuovo accordo nel prolungamento di Kyoto che risponda agli interessi delle nostre popolazioni".
Per il presidente francese Francois Hollande, la lotta a terrorismo e cambiamento climatico "sono due grandi sfide che dobbiamo affrontare", perché "ai nostri figli dobbiamo lasciare di più che un mondo libero dal terrore, un pianeta preservato dalle catastrofi, un pianeta sostenibile".
"C'è una sfida che riguarda tutti noi, il futuro del pianeta. Senza allarmismi inutili dobbiamo prendere atto che siamo ad un bivio. L'Italia vuole stare tra i protagonisti della lotta all'egoismo, dalla parte di chi sceglie valori non negoziabili come la difesa della nostra madre terra. Così Renzi su Facebook mentre sul vertice sul clima a Parigi.

lunedì 23 novembre 2015

Scoperto tunnel lungo 3 chilometri che unisce la Sicilia e la Calabria


Alcuni giorni fa è stata fatta una scoperta eccezionale. Alcuni operai, durante dei lavori autostradali, hanno scoperto un tunnel, risalente alle guerre puniche, situato sotto lo Stretto di Messina. Una scoperta fatta per caso, ma che rimarrà nella storia. Gli archeologi sono immediatamente intervenuti, stabilendo che il tunnel sia stato costruito ad una profondità di che si aggira tra i 100 e i 200 metri. La cavità non è molto grande, misura solamente 175cm, si può entrare una persona alla volta. Lungo tre chilometri collega le due sponde dello stretto Torre Cavallo (Calabria) ed il Pilone (Sicilia).
Il lungo tunnel è intervallato da piccole camere di stoccaggio e posti a sedere, probabilmente sarà servito alle truppe romane per arrivare in Sicilia. Tra il 264 e il 241 a.C si combatté la guerra romano-punica, nella quale le due super potenze si scontrarono per acquisire la supremazia del Mar Mediterraneo. All’inizio del conflitto Cartagine, situata nell’odierna Tunisia, era la potenza dominante del Mediterraneo occidentale. Ma la Repubblica romana ne uscì vincitrice, imponendo a Cartagine grandi sanzioni economiche. Il periodo a cui risale questo tunnel è stato scoperto grazie a dei rilevamenti al carbonio. Si pensa che in tutta la Sicilia ci siano tunnel simili. “Solamente a Villa San Giovanni abbiamo trovato una rete di tunnel sotterranei lunga 700 metri, stesso dicasi in Sicilia a Condrò ne abbiamo trovati 350″, ha dichiarato Marco Manti, un famoso archeologo

FONTE

domenica 22 novembre 2015

ANNA SVELTO. CARLO LEVI E LA BASILICATA TRA MEMORIE E PASSIONI

Dal 23 Novembre 2015 al 12 Dicembre 2015
TORINO LUOGO: Villa Amoretti
COSTO DEL BIGLIETTO: ingresso gratuito
TELEFONO PER INFORMAZIONI: +39 011 4438604
SITO UFFICIALE: http://www.annasvelto.it/

COMUNICATO STAMPA: La Basilicata con Grassano, Aliano, Gorgoglione, Craco, Guardia Perticara e Matera è un mondo dove è facile incontrare Carlo Levi nei luoghi e volti che lo scrittore e pittore torinese ha descritto nel Cristo si è fermato ad Eboli e ritratto nei suoi quadri.
Sono trascorsi molti anni dalla morte di Levi ma il legame con la Basilicata resta forte ed anzi è maturato e si è consolidato. 
A Grassano ed Aliano, paesi del confino dello scrittore ed oggi Parchi Letterari di Carlo Levi, il levismo è diventato turismo culturale, riferimento e stimolo per il riscatto sociale ed economico e per la crescita del talento creativo di tanti lucani e meridionali. 
Ma non si possono non provare emozioni evocative dinanzi ai volti degli anziani, alcuni dei quali hanno conosciuto Carlo Levi durante il confino o della prima donna sindaco di Aliano e della Basilicata, che incontrò negli anni ‘70 lo scrittore.
Passato e presente si fondono e si confondono: Don Carlo lo vivi in ogni angolo di questi luoghi e sembra di camminare insieme a lui lungo un intenso itinerario letterario ed umano. 
I Calanchi, affascinante paesaggio lunare, circondano Aliano, isola in equilibrio precario sull’argilla che da luogo di esilio è diventata oggi luogo d’accoglienza con molteplici attività intellettuali.
La casa-confino, volutamente lasciata com’era quando Levi partì, è vuota, senza mobili, ma trasmette, proprio per questo, emozioni che vengono dal nostro immaginario e rendono profondamente autentico e vissuto quel luogo dai visitatori con iniziative culturali.
il cimitero dove ha voluto che fosse sepolto, oggi è meta di visitatori da ogni parte del mondo.
La Pinacoteca Carlo Levi è ricca di dipinti e foto dello scrittore e pittore, mentre continua a celebrarsi il Carnevale con le maschere cornute descritte dallo scrittore nel Cristo si è fermato ad Eboli. 
Annualmente viene assegnato ad autori ed artisti di fama internazionale il Premio Letterario Carlo Levi. 
E’ rievocato ogni anno sia a Grassano che ad Aliano l’arrivo al confino dello scrittore torinese che vede la partecipazione attiva in costume di molti abitanti.
E’ sorto, grazie al poeta e paesologo Franco Arminio, con la promozione del Comune di Aliano e della Regione Basilicata, il Festival La Luna e i Calanchi che a fine agosto fa incontrare con gli abitanti ad Aliano e nei paesi limitrofi tantissimi artisti da tutto il Mediterraneo e durante quei giorni molti momenti, anche con letture del Cristo si è fermato ad Eboli, sono dedicati a Carlo Levi. 
Luoghi come Craco e Guardia Perticara, insieme ad Aliano e Matera, sono stati il set del film di Francesco Rosi, Cristo si è fermato ad Eboli, dove nel 1978 furono girate molte scene. 
E poi Matera che appare in tutta la sua bellezza con i suoi Sassi e con il Museo Lanfranchi ricco di quadri di Levi tra i quali il grande telero Lucania 1961. 
Mario Carbone, il grande maestro della fotografia accompagnò Carlo Levi in Basilicata nei luoghi del Cristo si è fermato ad Eboli per documentare i volti e i paesaggi lucani. Il grande maestro della fotografia con oltre 400 foto ispirò Levi nel lavoro del grande telero Lucania 1961.  
Altro luogo di memoria oggi forte riferimento per esposizioni, attività artistiche e musicali è l’Ex Ospedale di San Rocco dove fu imprigionato Rocco Scotellaro, il sindaco contadino, giovane amico di Carlo Levi ed uno dei protagonisti delle lotte contadine e politiche in Basilicata, raffigurato da Don Carlo al centro del telero, giovanissimo con lo sguardo fiero. 
Infine, Don Mimì Notarangelo, intellettuale materano di origine pugliese che conobbe Carlo Levi e collaborò con Francesco Rosi durante le riprese del film Cristo si è fermato ad Eboli, chiude questo viaggio d’amore per Carlo Levi e la Basilicata . 
Al vernissage, alla Biblioteca Civica Villa Amoretti, Corso Orbassano n.200, Torino, il 23 novembre, ore 17.30, interverranno il Presidente della Fondazione Giorgio Amendola e dell’Associazione Lucana in Piemonte Carlo Levi Prospero Cerabona e l’antropologa letteraria Francesca Romana Uccella.
La mostra sarà aperta sino al 12 dicembre 2015, h.13,00 con ingresso libero secondo i seguenti orari: 
lunedì 15.00-19.55; dal martedì al venerdì 8.15-19.55; sabato 10.30-18. 

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giovedì 19 novembre 2015

Agricoltura sociale, decreti attuativi in arrivo

Andrea Olivero, vice Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, intevenendo al convegno del Forum del Terzo settore: «il dato meramente economico è spesso fuorviante rispetto all’attività sociale svolta, dovremmo trovare un punto di equilibrio. Non sarà facile ma si può fare»

Tutela dell’ambiente, inclusione sociale, occupazione, contrasto al degrado delle città, educazione a nuovi stili di vita, rapporto intergenerazionale. Sono tanti i fattori positivi dell’agricoltura sociale, riconosciuta come settore particolare da valorizzare con una recente Legge (la n. 141/15 del 18 agosto 2015) e di cui si è parlato oggi in un convegno organizzato dal Forum del Terzo settore dal titolo: “Innovazione sociale in agricoltura. Percorsi e scenari per un nuovo sviluppo”.
«Siamo in vista di un momento assai importante per il mondo del Terzo settore, in vista della riforma, - ha detto Pietro Barbieri, portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore - e scorgiamo nell’agricoltura sociale una grande opportunità di sviluppo, per potenziare l’intero mondo dell’agricoltura e per uscire da un sistema assistenzialistico del nostro welfare». «Ma in questo passaggio importante, per lasciare tracce decise e di sistema l’intero settore dell’agricoltura deve essere in grado di farsi contaminare dal Terzo settore».
Non mancano, però, le questioni aperte che il Terzo settore indica a proposito del dettato normativo e dei decreti di attuazione che dovranno intervenire. Intanto la possibilità di riconoscere la pluralità delle esperienze createsi in questi ultimi anni. «Dobbiamo evitare – ha detto Carlo De Angelis coordinatore di una rete di oltre 300 realtà diverse del mondo dell’agricoltura sociale - che la legge ingabbi questo movimento, e invece farlo sviluppare riconoscendone le diversità». E poi la questione del vincolo del 30% del fatturato derivante dalla vendita di prodotti agricoli, al di sotto del quale la realtà costituitasi non può essere riconosciuta all’interno di questa normativa. «Ma - si chiede Andrea Fora, coordinatore della Consulta dell’Economia Civile – Forum Nazionale del Terzo Settore - una cooperativa sociale (ad esempio) che non arriva a quella percentuale, ma si occupa prevalentemente di agricoltura con tutti i risvolti sociali che presenta (lavoro, educazione, inclusione, condivisione) può non essere considerata come tale?».
Le risposte di governo e legislatore. Per Olivero, pur riconoscendo che il dato meramente economico è spesso fuorviante rispetto all’attività sociale svolta, di grande valore se si vuole dare sviluppo all’intero settore dell’agricoltura – «bisognava considerare pure dei limiti per evitare che un’eccessiva estensione potesse causare quella indeterminatezza che ha fatto esplodere senza confini altri settori con molti soggetti che hanno annusato solo l’opportunità di un business. Ora – è vero - dovremmo trovare un punto di equilibrio. Non sarà facile ma si può fare».
Per questo, ha annunciato, «abbiamo preferito percorrere prima la strada della costituzione dell’Osservatorio che la legge prevede entro 120 giorni, con un’ampia partecipazione ed equilibrio della rappresentanza delle diverse realtà nel gruppo delle 20 persone che ho già contattato e che tra poche settimane vedrà il via». Con esso, ha aggiunto Olivero, si ragionerà per stabilire metodi e criteri per un regolamento che sia in grado di riconoscere e valorizzare la biodiversità delle realtà esistenti sul territorio». (3,milioni e mezzo di metri quadri di coltivazione con questi obiettivi, più di 5000 addetti nel settore dell’agricoltura sociale fra imprenditori e collaboratori). La road map è stabilita, tempi rapidi sì, ma per il viceministro se si spenderà qualche giorno in più per fare un lavoro migliore di cui non doversi pentire dopo, non sarebbe male e si vedranno presto gli effetti.
Inoltre questo settore, ha ammesso il senatore Lepri, relatore a palazzo Madama della legge di riforma del Terzo settore già approvata alla Camera, manca come settore di utilità sociale nel disegno di Legge di riforma del Terzo settore in discussione al Senato. Certo bisogna guardare alla complessità del panorama: «Ci sono esperienze in cui prevale il sociale sull’agricoltura che rimane uno strumento, e viceversa. Se l’agricoltura sociale entra nei settori di utilità sociale, l’esperienza potrebbe beneficiare di tutte le misure che la legge prevede nel campo del Terzo settore (tipo il 5 per mille). Se poi è capace di produrre almeno il 30 per cento di fatturato può beneficiare anche delle misure di carattere agricolo». «Ho ancora qualche dubbio – conclude Lepri - ma possiamo considerare anche questa ipotesi pur mantenendo l’impianto del testo»


UNA FORTE VIBRAZIONE FULMINA LA LAMPADA DELLA STANZA E CREA UN GRANDE SPAVENTO


14 novembre 2015 ore 18,00 -LA VIBRAZIONE PROVENIENTE DAL TUBO DI SCARICO  DEI FUMI - UNA CIMINIERA SOTTO E A FIANCO DEL BALCONE DELLA STANZA
 

LUGLIO 2015: incontro di verifica con i condomini in via tadino.Richiesta 
all'Ammistratore di avviare le procedure per rimuovere tutti gli scarichi a parete di fumo e di cattivi odori proveniente dal Loft.



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mercoledì 28 ottobre 2015

San Fele24ore: IUC(IMU-TARI-TASI)/IMI/IMIS: Regolamenti e delibere...

Anno: 2015-Delibere di approvazione delle aliquote-PRIMA RATA IMU 2015 e TASI 2015-Regolamenti e delibere 2012/2013

LEGGI TUTTO IUC: IMU TASI - Regolamenti e delibere aliquote/tariffe (PUBBLICATE IL 5 OTTOBRE 2015)
Nel dettaglio dal sito web Ministero Finanze
TARI 2015
TASI 2015
IMU 2015
Focus online cosa ne pensate  dell' UFFICIO TRIBUTI? ditelo a movimentopensionati@iuniscuola.it 

N.B. Non ci sono regolamenti relativi all'anno 2015.


PRIMA RATA IMU 2015 e TASI 2015
Il versamento della prima rata dell'IMU 2015 e della prima rata della TASI 2015 deve essere effettuato entro il 16 giugno 2015 sulla base dei regolamenti e delle delibere di determinazione delle aliquote applicabili, con riferimento a ciascuno dei due tributi, per l'anno 2014.
San Fele24ore: IUC(IMU-TARI-TASI)/IMI/IMIS: Regolamenti e deliber...: Anno: 2015- Delibere di approvazione delle aliquote- PRIMA RATA IMU 2015 e TASI 2015-Regolamenti e delibere 2012/2013 LEGGI TUTTO   IUC...

martedì 27 ottobre 2015

TASI abolita: vantaggi per dirigenti e imprenditori


Abolizione TASI per il 78% delle famiglie italiane: più vantaggi per dirigenti, imprenditori e pensionati, che presentano l'incidenza più elevata di prime case di proprietà.

Il 17,4% dei contribuenti che non pagano più la TASI nel 2016, grazie alla misura su IMU-TASI contenuta nella Legge di Stabilità 2016, è costituito da famiglie di dirigenti,imprenditori e lavoratori autonomi. La restante percentuale (82,6%) dei proprietari di prima casa sono pensionati (43,7%), operai (17,4%), impiegati (17,9%) e disoccupati (3,6%). Lo rivela una elaborazione dell’Ufficio Studi della CGIA Mestre, secondo cui l’abolizione della tassa sulla prima casa porta vantaggi soprattutto le famiglie di dirigenti, imprenditori e pensionati residenti in Sardegna, Molise e Nordest.

=> Taglio IMU e TASI: costi e risparmihttps://d.agkn.com/pixel/2387/?ct=IT&st=&city=7980&dma=0&zp=20121&bw=4&che=165402771&col=9125885,778011,123807572,296809756,66102785

Entrando nel dettaglio dell’indagine sui bilanci di oltre 8mila famiglie, realizzata ogni 2 anni dalla Banca d’Italia, nella percentuale del 17,4% troviamo:
·         6,2% di lavoratori autonomi;
·         6,2% di dirigenti;
·         5% di imprenditori/liberi professionisti.

=> Scarica l’indagine della CGIA

Tabella 1

Considerando l’incidenza del titolo di godimento dell’abitazione di residenza sul totale delle famiglie con le stesse caratteristiche:
·         i dirigenti sono la tipologia familiare che presenta la percentuale di proprietari di prima abitazione più elevata di tutti (85,3%);
·         gli imprenditori/liberi professionisti proprietari di prime case sono il 76,9%;
·         i pensionati il 76%;
·         gli impiegati il 72,8%;
·         gli autonomi il 67,9%;
·         i disoccupati il 49,3%;
·         gli operai il 47,5%.
Tabella 2

=> Super TASI in vigore nel 2016

In generale, ricorda la CGIA, in Italia:
·         il 67,2% delle famiglie italiane possiede un’abitazione di proprietà;
·         il 10,7% gode dell’abitazione a titolo gratuito o attraverso l’usufrutto;
·         in totale il 78% circa delle famiglie italiane beneficerà dell’abolizione della tassazione sulla prima casa (dat0 al netto di quelle che possiedono una casa di lusso).
A livello territoriale a beneficiare maggiormente dei tagli IMU e TASI saranno i contribuenti della Sardegna e del Molise, dove il 77,1% delle famiglie risiede in un’abitazione dei proprietà.
Tabella 3

mercoledì 7 ottobre 2015

Un sussidio di disoccupazione europeo anti-crisi

Un sussidio di disoccupazione europeo per i paesi colpiti da crisi economica, pari al 40-50% dello stipendio per 6-8 mesi: la proposta all'Eurozona del ministro Padoan.

Un sussidio di disoccupazione europeo per proteggere l’unione monetaria dalle crisi economiche: è la proposta che il ministero dell’Economia italiano, Pier Carlo Padoan, ha portato sul tavolo del Consiglio Europeo sul lavoro e gli affari sociali del 6 ottobre a Lussemburgo. Una proposta, ha spiegato lo stesso ministro al Financial Times, che rappresenta
«un tentativo di convincere gli europei che l’Europa è parte della soluzione e non del problema», mentre finora «il messaggio arrivato alla maggior parte dei cittadini europei dall’unione monetaria è che è tutta proiettata su banche e vincoli di bilancio, non su crescita e lavoro».
L’idea è quella di prevedere un meccanismo diassegnazione dei fondi non basato sull’entità della disoccupazione nei diversi paesi ma sulla sua dinamica, un modo per rendere il sussidio di disoccupazione utilizzabile nello stesso modo dai paesi del Nord Europa, che hanno bassi livelli di disoccupazione, e da quelli come Italia, Spagna, Grecia, con un tassi più elevati di senza lavoro.
Si pensa a un sussidio di 6-8 mesi, pari al 40-50% dello stipendio, da far scattare nel momento in cui i paesi vengono colpiti da shock che generano picchi di disoccupazione.
Si tratta, in pratica, di un sussidio che interviene in presenza di shock economici, non davanti ad alti livelli di disoccupazione. Non serve, quindi, a combattere problemi strutturali legati all’andamento dei singoli mercati del lavoro ma come cuscinetto in presenza di unacongiuntura difficile. Un progetto, conclude Padoan, che vuole promuovere il progresso europeo verso la:«solidarietà o condivisione del rischio».

martedì 6 ottobre 2015

"Che genere di...Costituzione", evento della Crpo

La Commissione regionale pari opportunità di Basilicata e l'Unibas hanno deciso di rileggere la Costituzione attraverso gli occhi delle donne. Ieri il primo di una serie di incontri sul territorio

I saluti della magnifica rettrice, Aurelia Sole, della presidente della Commissione regionale pari opportunità, Angela Blasi e della presidente del Comitato unico di garanzia dell'Unibas, Anna Maria Salvi, hanno inaugurato i lavori del primo appuntamento sulla rilettura della Costituzione dal punto di vista delle donne.

“E' ancora attuale e moderna la nostra Costituzione? Scritta 70 anni fa , anche per mano di 21 donne, è ancora non applicata. Da allora il Paese è cambiato, soprattutto le donne sono molto cambiate, la società è sicuramente diversa. Oggi, in mezzo a tante discussioni sulle riforme istituzionali, si avverte la mancanza del loro sguardo. La Commissione regionale pari opportunità di Basilicata e l'Unibas, hanno deciso, quindi, di rileggere la Costituzione attraverso gli occhi delle donne”. Così la presidente, Angela Blasi, a nome dell’intera Commissione, ricordando che “ieri si è svolto il primo appuntamento del format  ‘Che genere di…’, presso l'Aula Magna dell'Università”.

“Nel corso dell’incontro  – ha specificato Angela Blasi – sono stati letti 5 articoli (artt. 3, 22, 29, 37 e 51 ) che sono stati commentati da donne giuriste e docenti, quali Patrizia Tomio (Presidente Conferenza degli Organismi di Parità Universitari), Maria Teresa Morelli (ICHRPI), Giovanna Iacovone (Unibas), con le conclusioni affidate alla Giudice Costituzionale, Daria De  Pretis”.

I lavori sono proseguiti con la divisione dei partecipanti in gruppi di lavoro, coordinati dalle organizzatrici, al fine di contestualizzare e discutere sugli articoli scelti e per commentarli. Alla fine dei tempi assegnati ai coordinatori dei vari tavoli è toccato di riferire le risultanze emerse.

“Grazie ad una discussione tra i partecipanti, scaturita dalle relazioni del tavolo dalle risultanze dei gruppi di lavoro – hanno sottolineato le componenti la Crpo - sono state avanzate proposte perché si tenga conto delle politiche di genere da mettere in atto nella nostra regione, partendo soprattutto dalla consapevolezza che la libertà femminile è la libertà di tutti e che la politica tutta non dovrebbe privarsi di un costruttivo apporto da parte delle donne. In modo particolare brucia ancora di più e carica di maggiore responsabilità la Crpo, in primis, ma la società lucana tutta, la constatazione che in Consiglio regionale non è stata eletta, per la prima volta nessuna donna”.

"Come affermato da Mariella Gramaglia - ha ricordato Angela Blasi - già parlamentare ed esponente di spicco del movimento delle donne: 'La Costituzione non è una legge, né un insieme di leggi, è piuttosto un'immagine, fondativa, del nostro vivere insieme. Nelle città, nelle case, nelle famiglie, nel lavoro, nella vita: in tutto quello che riguarda le nostre relazioni private e che s'intreccia con l'idea di cittadinanza'".

“Pertanto, in un'ottica di cittadinanza attiva e partecipata – ha concluso la presidente Blasi - cercheremo di far avanzare nei prossimi incontri sul territorio regionale, il punto di vista delle donne lucane per affermare la democrazia paritaria, quale leva dell'avanzamento socio-economico e come uno degli obiettivi strategici della programmazione regionale. Una democrazia a metà non è democrazia”.
Fonte AGR

martedì 29 settembre 2015

IMU: mappa del mancato gettito

Meno IMU al Sud per evasione fiscale ed errori di versamento: i dati nella nota di aggiornamento al DEF 2015.

Dalla nota di aggiornamento del DEF (Documento di Economia e Finanza) sono emersi dati che sottolineano un mancato gettito IMU pari a 5,5 miliardi di euro, in pratica pari al 28,1% del totale teorico. Sono le Regioni del Mezzogiorno d’Italia a caratterizzarsi per un tax gapsuperiore alla media.
Evasione IMU
Stando ai dati illustrati nel documento, esiste un legame tra l’evasione fiscale relativa all’IMU e l’aumento della popolazione, tanto che neiComuni con meno di 500 abitanti si ferma al 13,4% mentre in quelli che superano i 250mila si arriva al 35,2%.
Solo per confrontare alcuni dati, in Calabria il tax gap è pari al 40,6% mentre in Valle d’Aosta arriva fino al 12,7%.
Errori IMU
Dal MEF, tuttavia, arrivano precisazioni sulla corretta interpretazione di dati, evidenziando criticità che “impongono una certa prudenza nell’interpretazione dei risultati, legate soprattutto ad alcuni aspetti definitori del tax gap“:
«Parte del mancato gettito non è riconducibile a comportamenti intenzionalmente evasivi, ma si tratta di mancati pagamenti dovuti a errori/omissioni nel versamenti e nell’interpretazione delle norme e crisi di liquidità».
 
FONTE PMI

giovedì 24 settembre 2015

Deduzioni fiscali: la fattura non basta

In caso di controlli fiscali sulle deduzioni non è sufficiente esibire la fattura e il pagamento: la sentenza della Cassazione.

Con la sentenza n. 16437/2015 la Corte di Cassazione ha chiarito che, per dedurre i costi, non è sufficiente esibire la fattura e il pagamento e, ancora una volta, ha ribadito che se l’Amministrazione finanziaria prova che in realtà l’operazione non è stata effettuata l’onere di dimostrare il contrario si trasferisce al contribuente.
Operazione fatturata non effettuata
Per dedurre l’IVA o i costi sostenuti non basta esibire la relativa fattura, se l’Amministrazione finanziaria fornisce elementi probatori del fatto che l’operazione fatturata non è stata effettuata, ad esempio perché mera espressione cartolare di operazioni commerciali mai poste in essere da alcuno. In questi casi il contribuente deve dimostrare l’effettiva esistenza delle operazioni contestate.
Sentenza Cassazione
Il caso riguardava due avvisi di accertamentorelativi a IRPEF e IRAP, i costi portati indeduzione facevano riferimento a prestazioni derivanti da fatture emesse da una società per la fornitura al professionista, mediante apposito contratto, di strutture e servizi sanitari. Le verifiche dell’ufficio avevano poi rilevato che tali strutture e servizi non erano mai messi a disposizione e utilizzati. Una ricostruzione dei fatti, peraltro mai contraddetta dal contribuente, in base alla quale la Commissione provinciale aveva rideterminato un minore importo della detrazione spettante (circa la metà). Alla stessa conclusione erano giunti i giudici di secondo grado ribadendo che, trattandosi di costi per prestazioni risultate parzialmente inesistenti, non poteva ritenersi sufficiente la semplice indicazione di un corrispettivo forfettario in un contratto.
Infine la Corte di Cassazione ha rigettato definitivamente il ricorso del contribuente, ritenendo la motivazione della decisione impugnata logica e coerente.
Fonte: sentenza Cassazione.