Gettito IMU 2012 e
quello atteso per TASI/IMU 2014: i dati messi a confronto dal Dipartimento
delle FInanze
In risposta alle numerose tesi che parlano della TASI come un salasso di
proporzioni ben maggiori a quelle dell’IMU, il Dipartimento
delle Finanze ha effettuato un’analisi che confronta le due tasse sugli immobili. Il
risultato emerso è che la TASI sarà meno costosa
dell’IMU.
L’indagine ha preso i esame il gettito
totale IMU-TASI 2014 nei 2.178 Comuni (su 8.000) che hanno deliberato
l’aliquota TASI 2014 proiettato su base annua, confrontandoli con quello
relativo all’IMU 2012, quando si pagava
anche l’IMU sull’abitazione principale e non erano ancora in vigore le
esenzioni previste dai decreti legge n. 102/2013 e n. 133/2013 per le
abitazioni principali, i terreni e altre categorie di immobili. Il MEF ha
tenuto conto delle varie categorie di immobile, effettuando i calcoli in
maniera distinta per ciascuna di esse.
Abitazioni principali
Il gettito relativo alle prime abitazioni subirà nel passaggio alla
TASI/IMU un calo del -29,3% rispetto all’IMU: nel 2014 sono attesi circa 1,2 miliardi di euro, contro i
circa 1,6 miliardi dell’IMU 2012. Un risultato che sarebbe frutto della
diminuzione del numero di contribuenti per l’abitazione principale per effetto
delle esenzioni per l’abitazione
principale stabilite dalle delibere dei Comuni. Per
la fascia di importo sotto 50 euro e per quelle superiori a 150 euro è atteso
per la TASI/IMU 2014 un importo teorico più basso rispetto all’IMU 2012, mentre
per le fasce comprese nell’importo tra 50 e 150 euro è previsto un piccolo
incremento sia del numero di contribuenti che degli importi teorici.
Immobili diversi dall’abitazione principale
Per quanto riguarda gli immobili diversi dalla prima casa, si attende un
incremento contenuto del gettito: circa il +0,15% pari a
+11 milioni di euro. In totale ci si aspetta un gettito complessivo di IMU/TASI 2014 pari a
circa 7 miliardi di euro, quasi uguale all’IMU versata nel 2012. A crescere in
maniera sostanziale sono le quote versate dalle fasce di importi inferiori a
200 euro, mentre risultano ridotte e classi di importi superiori a 200 euro.
Terreni
Per quanto riguarda i versamenti IMU-TASI su terreni si riducono di -234.801 unità i contribuenti chiamati a versare il
tributo per effetto del D.L. n. 16/2014 che a partire dal 2014 esonera i
proprietari di terreni agricoli dal pagare la TASI e impone loro il versamento
dell’IMU con le modalità previste dal D.L. n. 201/2011. Il tutto, unito alla
riduzione della base imponibile disposta con la legge di Stabilità 2014 per i
terreni posseduti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli
professionali (soggetti IAP), causerà un calo del gettito pari a circa -40
milioni di euro (-15,9%) distribuito in maniera uniforme su tutte le fasce di
importo.
Aree fabbricabili
In calo del -10,37% il gettito derivante dalle “aree fabbricabili” pari a circa -60 milioni di euro e una riduzione del numero di contribuenti di circa -60.000 unità.
Fabbricati rurali
Dal 2014 i fabbricati rurali strumentali sono
esenti dall’IMU per effetto della Legge di Stabilità 2014 ma non dalla TASI,
per la quale è però prevista un’aliquota non superiore all’1 per mille. Tutto
questo fa sì che si preveda un importo per l’IMU sui fabbricati rurali relativo
al 2014 pari al -1,5%.
Distribuzione IMU-TASI
Al di là delle stime del Dipartimento delle Finanze, il problema della TASI
non riguarda tanto l’entità del gettito, quanto la ripartizione del peso della tassa sulle famiglie
italiane perché, sottolinea Codacons:
«Per effetto delle minori detrazioni, chi possiede un’abitazione con rendita
catastale modesta si troverà a pagare di più rispetto all’IMU, mentre chi è
proprietario di un immobile di prestigio sarà avvantaggiato dalla TASI rispetto
alla vecchia imposta, motivo per cui il gettito potrebbe addirittura essere
inferiore rispetto all’IMU 2012. Si tratta di una evidente disparità sociale,
una ingiustizia che si aggiunge alle tante che hanno caratterizzato la TASI fin
dalla sua nascita, con pagamenti diversificati sul territorio e scadenze variabili
a seconda degli umori delle Amministrazioni
Comunali».
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