Il diritto all’abitazione è un diritto fondamentale che deve essere preso in considerazione dal giudice nazionale nell’attuazione della direttiva sulle clausole abusive nei contratti stipulati con i consumatori. E’ quanto ha chiarito la Corte di Giustizia delle Comunità Europee chiamata ad esprimersi in via pregiudiziale dalla corte regionale di Prešov, Slovacchia su un ricorso di annullamento di un contratto di credito e di un contratto costitutivo della garanzia.Il ricorso era stato presentato da una cittadina slovacca che aveva concluso con la SMART Capital un contratto di credito al consumo per l’importo di EUR 10 000 per il quale aveva fornito a garanzia la sua abitazione. In un secondo momento, la cittadina aveva presentato ricorso facendo valere il carattere abusivo delle clausole contrattuali stipulate con tale impresa. Il tribunale, in primo grado, aveva precisato che la clausola di garanzia contenuta nel contratto permette al creditore l’esecuzione sul bene oggetto della garanzia senza alcun controllo giurisdizionale.
In appello, invece, la corte regionale si è rivolta alla Corte di Giustizia delle Comunità Europee. In primo luogo, la Corte afferma che la Carta dei diritti fondamentali dell’UE dispone che nelle politiche dell’Unione è garantito un livello elevato di protezione dei consumatori. La Carta sancisce altresì il diritto a un ricorso giurisdizionale effettivo. Tali precetti valgono per l’attuazione della direttiva 93/13. Per quanto riguarda la realizzazione delle garanzie che accompagnano i contratti di prestito conclusi dai consumatori, la Corte constata che la direttiva non contiene alcuna indicazione relativa all’esecuzione sui beni oggetto di garanzia. Tuttavia, essa riconosce l’importanza di determinare, in una situazione come quella controversa, in quale misura sarebbe praticamente impossibile o eccessivamente arduo applicare la tutela conferita dalla direttiva.
La Corte ribadisce altresì che, al fine di preservare i diritti attribuiti ai consumatori dalla direttiva, gli Stati membri sono tenuti ad adottare meccanismi di tutela tali da far cessare l’utilizzazione delle clausole qualificate come abusive. A tale scopo le autorità giudiziarie e gli organi amministrativi nazionali devono disporre di mezzi adeguati ed efficaci. In particolare, pur conservando la scelta delle sanzioni applicabili alle violazioni del diritto dell’Unione, gli Stati membri devono vegliare a che esse abbiano un carattere effettivo, proporzionato e dissuasivo.
Per quanto riguarda il carattere effettivo e dissuasivo, risulta che nel corso di un procedimento di esecuzione stragiudiziale su un bene dato in garanzia, il giudice nazionale competente potrebbe adottare qualsiasiprovvedimento provvisorio che vieti la prosecuzione dell’esecuzione di tale vendita.
Per quanto riguarda il carattere proporzionato della sanzione, la Corte sottolinea che occorre prestare particolare attenzione qualora il bene gravato dal diritto reale di garanzia sia il bene immobile che costituisce l’abitazione della famiglia del consumatore.Infatti, nel diritto dell’Unione il diritto all’abitazione è un diritto fondamentale garantito dalla Carta dei diritti fondamentali che il giudice nazionale deve prendere in considerazione nell’attuazione della direttiva.
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