Con il decreto sul federalismo municipale si passa dalla finanza derivata a quella autonoma, sostituendo oltre 11 miliardi di trasferimenti statali annui - assegnati in base al criterio della spesa storica - con tributi propri e compartecipazioni.
Il decreto non introduce nuove imposte ma vengono accorpate ben 10 delle 18 attuali forme impositive.
Le imposte locali diventano “tracciabili”.
Il federalismo municipale è stato approvato definitivamente dal Consiglio dei ministri straordinario del 3 febbraio 2011, ma il cammino del decreto non è ancora concluso.
Su richiesta del Capo dello Stato, il provvedimento tornerà di nuovo all’attenzione del Parlamento. Il decreto sul federalismo municipale è il quarto decreto attuativo del federalismo fiscale. Su richiesta della Commissione bicamerale per l'attuazione del federalismo fiscale, che per legge ha 60 giorni per esprimere il proprio parere, scaduto tale termine l'8 gennaio scorso, ha chiesto una proroga di 20 giorni, ulteriormente dilatata di una settimana. La Commissione si è espressa nella seduta del 3 febbraio con 15 voti a favore del provvedimento e 15 contrari, facendo così mancare il parere. Il provvedimento approvato risulta ampiamente modificato rispetto allo schema di decreto approvato il 4 agosto 2010, avendo il governo accolto le richieste di modifica avanzate dall'Anci.
LEGGI Dossier “Federalismo municipale, il quarto decreto attuativo”
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