Inventario di fine mandato e fallimento politico per gli amministratori che non hanno i conti a posto. Queste le novità contemplate dallo schema di decreto approvato in via preliminare dal Consiglio dei ministri il 30 novembre 2010 in attuazione della legge 5 maggio 2009 n.42, recante “Meccanismi sanzionatori e premiali relativi a Regioni, Province e Comuni”. Obiettivo del decreto: introdurre una maggiore responsabilizzazione e trasparenza del governo delle autonomie territoriali. Secondo lo schema di decreto, che prima dell’approvazione definitiva deve acquisire i pareri previsti dalla legge, il Presidente di Regione, il Presidente di Provincia e il Sindaco, in vista delle elezioni, devono redigere un inventario di fine legislatura o mandato, consistente in una rendicontazione certificata, per informare i cittadini sullo stato di salute degli enti locali (a partire dalla spesa sanitaria delle Regioni). In presenza di risultati non in linea con gli obiettivi assegnati, è previsto il “fallimento politico” del Presidente di Regione, di Provincia e del Sindaco, con sanzioni come: decadenza automatica; interdizione per dieci anni da qualsiasi carica in enti pubblici; ineleggibilità per dieci anni; restituzione da parte del partito, lista o coalizione di appartenenza, del 30% del contributo elettorale incassato. Sanzioni altrettanto pesanti sono previste per assessori e direttori generali e amministrativi. Nei confronti, invece, delle Amministrazioni che abbiano rispettato il patto di stabilità e forniscano buoni risultati nella lotta all’evasione fiscale: se hanno contribuito agli accertamenti, potranno incassare fino al 50% delle maggiori somme riscosse a titolo definitivo di tributi statali.
Dossier “Premi e sanzioni con il federalismo fiscale”
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